Ho pazienti che per dimagrire mi richiedono fin dall’inizio uno schema mediterraneo, altri che invece preferiscono incominciare con una dieta metabolica. Vi spiego in cosa consiste.


COME FUNZIONA

La dieta metabolica si basa sul principio secondo cui una dieta povera di calorie e carboidrati fa sì che l’organismo vada a intaccare prima i grassi. In questo modo, si va quindi a indurre una sorta di shock all’organismo che è così spinto a bruciare i grassi per creare l’energia che gli è necessaria ma senza indebolirsi o soffrire la fame. La dieta metabolica si struttura sostanzialmente in due fasi:

  • Periodo di prova
  • Seconda fase

PERIODO DI PROVA

Il periodo di prova dura circa 4 settimane durante le quali la persona che segue questo regime alimentare deve individuare la quantità minima di carboidrati necessari al suo organismo per evitare sgraditi effetti collaterali come eccessiva stanchezza, mal di testa, ecc. Nello specifico il periodo di prova prevede: 12 giorni in cui si consumano pochi carboidrati e molti grassi (fase di scarico) e poi 2 giorni con molti carboidrati (fase di carico). Lo schema è da ripetere due volte (in totale quindi 28 giorni).

Nel periodo di prova bisogna seguire questa ripartizione giornaliera dei nutrienti:

Fase di scarico (12 giorni): 50-60% grassi, 30-50% proteine, 30 grammi di carboidrati

Fase di carico (2 giorni): 25-40% grassi, 15-30% proteine, 35-55% carboidrati


SECONDA FASE

Nella seconda fase l’organismo ha imparato che deve bruciare i grassi per produrre energia, deve però fare in modo che mantenga chiara questa informazione per proseguire di questo passo. La dieta metabolica dopo il periodo di prova consiglia di alternare 5 giorni di scarico a 2 di carico, per poi proseguire sotto le direttive del nutrizionista a una dieta mediterranea varia e completa.


COSA MANGIARE

I cibi grassi e proteici si possono consumare senza necessariamente conteggiare calorie o grammi. Per la gioia di molti via libera quindi a uova, manzo, pollo, pancetta, salsicce e carne grassa in genere, pesci grassi come salmone, tonno e sgombro, maionese, latte e yogurt intero, formaggi in genere. Per quanto riguarda la piccola dose di carboidrati concessi questi possono essere ricavati da: pane, pasta, riso, orzo, quinoa, cous cous, crackers, fette biscottate, biscotti o gallette. La frutta secca si può consumare tranquillamente visto l’apporto di grassi, da limitare invece la frutta fresca e la verdura (anch’essa contiene infatti carboidrati).

Sottolineo a precisare che a pazienti con acido urico ematico elevato e/o con dislipidemie (colesterolo e trigliceridi elevati nel sangue) non consiglio e somministro questo tipo di approccio dietetico. Invece, per chi la segue dopo il mese abbondante di dieta metabolica, in cui una persona può arrivare a perdere anche sugli 8-10 kg, si prosegue con una dieta più equilibrata nutrizionalmente quale quella mediterranea.

NOTA BENE: nella dieta metabolica non si ricorre all’utilizzo di integratori, pasti sotitutivi come beveroni o barrette e neppure all’uso di pasta, biscotti o pane proteico o a basso contenuto glucidico. Rimango dell’idea che si può benissimo dimagrire “giostrando” in maniera intelligente gli alimenti tra loro.

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