L’acalasia esofagea è un disturbo della motilità che interessa l’esofago. La malattia è determinata dalla mancanza di peristalsi e da un’incompleta apertura dello sfintere esofageo inferiore (valvola muscolare situata tra l’esofago e lo stomaco), durante la deglutizione. L’acalasia esofagea rende difficile la discesa del bolo (poltiglia di cibo frammisto a saliva che si forma in bocca durante la masticazione), che avviene piuttosto lentamente e non induce l’apertura dello sfintere esofageo inferiore. Si ha quindi un accumulo di cibo alla base dell’esofago, che arreca ulteriori disturbi al paziente (rigurgito e dolore toracico). Le cause dell’acalasia esofagea non sono ancora definite, ma si ritiene che alla base esista un deficit neurogeno, cioè un danno dei neuroni deputati alla peristalsi nella parete dell’esofago. La maggior parte delle persone con acalasia soffre inizialmente di disfagia, cioè difficoltà a deglutire. Questa condizione tende a peggiorare nel corso di un paio di anni. La disfagia può causare: rigurgito del cibo non digerito poco dopo i pasti, soffocamento, dolore toracico e bruciore di stomaco. Alcune persone possono anche sperimentare attacchi di tosse quando si trovano sdraiate in posizione orizzontale. Il dolore che si manifesta a livello del torace (dietro lo sterno) è conosciuto anche come cardiospasmo e può essere spesso confuso per un attacco cardiaco.


Alimenti da evitare

  • Cibi secchi, che si sbriciolano facilmente come cracker, fette biscottate, grissini, pane raffermo: le briciole possono essere inalate e penetrare nei polmoni.
  • Gli alimenti molto asciutti, che vengono deglutiti con difficoltà anche da persone sane: per esempio petto di pollo lessato.
  • Le bucce e i semi della frutta.
  • Spezie, aceto, alcolici e salse piccanti.
  • Caffè, tè, cioccolato e menta.
  • Riso o pasta troppo cotti in quanto eccessivamente amidacei.
  • I cibi con consistenza liquida (minestre, brodi, succhi, bibite, yogurt da bere). In alcuni casi è opportuno addensare gli alimenti liquidi, utilizzando specifici prodotti addensanti, anche se tale procedura va valutata sulla base della valutazione clinica del paziente.

Cibi consigliati

  • Alimenti di consistenza morbida, cremosa o semisolida (yogurt, budini, creme di latte/riso/verdura/formaggio/legumi/patate).
  • Alimenti sicuri sono quelli che formano un bolo (boccone) omogeneo e che scivolano senza impastare.
  • Uova fresche e poco cotte.
  • Pasta e riso al dente.
  • Carne e pesce magri conditi con olio.
  • Pane se abbrustolito.

Raccomandazioni generiche

  1. Masticare bene tutti i cibi
  2. Mangiare poco e spesso privilegiando alimenti ricchi di fibre e proteine e ben umettati
  3. Preferire alla pasta sottile quella di grossa trafila, bucata e corta
  4. Cenare almeno due ore prima di andare a letto
  5. Dopo pranzo e dopo cena non sdraiarsi subito ma passeggiare per meglio digerire
  6. Mantenere un peso forma ed evitare il fumo di sigaretta

Dottoressa Sara Cordara

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