La frutta secca è costantemente oggetto di numerosi studi da parte della comunità scientifica, che ne valuta i possibili effetti positivi sulla salute della popolazione generale e anche di specifici gruppi.

Le più recenti novità della ricerca riportano benefici a ogni età e fase della vita:

DONNA IN GRAVIDANZA

Da uno studio longitudinale realizzato su 2208 diadi (o coppie) madre‑figlio è emerso che bambini nati da donne che assumono maggiori quantità di frutta secca (noci, mandorle, arachidi, pinoli e nocciole) durante i primi tre mesi di gravidanza ottengono risultati migliori nei test relativi alla funzione cognitiva, l’attenzione e la memoria, durante i primi 8 anni di vita. Al contrario, l’associazione con il terzo trimestre di gravidanza appare debole (1).

BAMBINI

Da uno studio realizzato su 339 bambini sovrappeso/obesi di età compresa tra 6‑13 anni è emerso che l’assunzione di quantitativi maggiori di frutta secca (mandorle, noci, pistacchi, nocciole, arachidi e semi) si associa a un rischio più basso del 59% di avere un elevato spessore dell’intima media carotidea, rispetto all’assunzione di quantità minime. L’effetto benefico è stato osservato anche in caso di sostituzione di snack dolci poco salutari con una porzione di frutta secca (2).

ADULTI

Da un trial randomizzato controllato realizzato su 83 soggetti maschi sani di età compresa tra 18 e 35 anni, suddivisi in 2 gruppi, è emerso che, dopo 14 settimane, i partecipanti del gruppo di intervento NUT (dieta abituale + 60 g al giorno di frutta secca) avevano vissuto un aumento significativo sia della funzione orgasmica che del desiderio sessuale, rispetto al gruppo di controllo (dieta abituale senza frutta secca) (3).

SENIOR

Secondo una recente revisione della letteratura, la frutta secca, grazie soprattutto ai suoi composti antiossidanti in grado di ridurre lo stress ossidativo e l’infiammazione legata all’età, potrebbe garantire benefici sul sistema cardiovascolare, una riduzione del rischio di cancro ed essere un supporto nei disturbi cognitivi, così come in caso di sarcopenia e fragilità delle ossa (4).

QUANTA MANGIARNE? 35-40 grammi al giorno è la quantità ideale per beneficiare di tutte le sue proprietà 🙂


Bibliografia

(1) Gignac, F., Romaguera, D., Fernández‑Barrés, S., Phillipat, C., Garcia, R. E., López‑Vicente, M., … & Lopez‑Espinosa, M. J. (2019). Maternal nut intake in pregnancy and child neuropsychological development up to 8 years old: a population‑based cohort study in Spain. European journal of epidemiology. (2) Aghayan, M., Asghari, G., Yuzbashian, E., Dehghan, P., Haghighian, H. K., Mirmiran, P., & Javadi, M.

(2) Aghayan, M., Asghari, G., Yuzbashian, E., Dehghan, P., Haghighian, H. K., Mirmiran, P., & Javadi, M. (2019). Association of nuts and unhealthy snacks with subclinical atherosclerosis among children and adolescents with overweight and obesity. Nutrition & metabolism, 16(1), 23.

(3) Salas‑Huetos, A., Muralidharan, J., Galiè, S., Salas‑Salvadó, J., & Bulló, M. (2019). Effect of Nut Consumption on Erectile and Sexual Function in Healthy Males: A Secondary Outcome Analysis of the FERTINUTS Randomized Controlled Trial. Nutrients, 11(6), 1372.

(4) Rusu, M. E., Mocan, A., Ferreira, I. C., & Popa, D. S. (2019). Health Benefits of Nut Consumption in Middle‑Aged and Elderly Population. Antioxidants, 8(8), 302.

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