Inizio con il sottolineare che il potassio è presente in moltissimi alimenti: se la banana contiene 350 mg di potassio ogni 100 gr di parte edibile, il kiwi ne contiene 400, le castagne fresche 395, le olive nere 430, i carciofi 380, il ribes 370, l’avocado 400, gli spinaci 530, le patate 570, i finocchi 395, l’indivia 380 e i cavoletti di Bruxelles 450, per non parlare della frutta secca/disidratata come le nocciole (470), i pistacchi (970), le arachidi (680) o le prugne secche (830). Questa premessa e questo lungo elenco per sottolineare che mi sembra un tantino esagerata questa esaltazione delle banane come quasi unica e primaria fonte alimentare di questo preziosissimo minerale. Il potassio è coinvolto nella trasmissione degli impulsi nervosi, nel controllo della contrattilità muscolare e della pressione arteriosa. E’ talmente presente nei cibi che un suo deficit vero e proprio è legato a particolari condizioni morbose e, solo se prolungato può determinare gravi danni renali e aritmie cardiache. La fama di questo frutto nasce forse dalla facilità con cui si può sbucciare (molti di noi sono infatti pigri nel sbucciare la frutta !), dalla sua piacevole gradevolezza, dal suo inserimento nella dieta del bambino fin dal terzo/quarto mese di vita e dalla pubblicità/marketing che ha sempre spinto lo sportivo a consumarla appunto per il suo contenuto di potassio che per il suo 15% di zuccheri facilmente assimilabili. 

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.