Al solo accenno che quei biscotti di fronte a voi contengono strutto chissà quanti di voi storcerebbero il naso. Eppure lo strutto è stato largamente usato nei tempi passati, specialmente nelle cucine … del centro-sud d’Italia, sia per friggere (in quanto di minor costo rispetto all’olio d’oliva), sia come ingrediente per varie ricette. Oggi è in disuso nelle nostre cucine, resistono invece le industrie alimentari che lo utilizzano per numerosi prodotti da forno (grissini, pan carrè, crackers, negli impasti per pizza e focaccia, nel pane confezionato e non…).
Lo strutto tra le mura domestiche è stato oramai soppiantato dall’olio, dal burro e dalla margarina, pensate però che avendo un punto di fumo molto alto è ottimo per friggere, ad esempio per le frittelle di carnevale come chiacchiere e zeppole.
Mi sono sempre chiesta qual è stata la paura che ha portato lo strutto sulla totale o quasi, via dell’estinzione, forse il fatto che sia un grasso derivato da diverse parti del maiale? beh allora consoliamoci con la margarina, sulla quale non si ha proprio una minima idea di dove arrivi.

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