Le taccole, dal punto di vista botanico sono delle leguminose commestibili appartenenti alla famiglia delle Fabacee. Dal punto di vista nutrizionale invece, sono considerate una via di mezzo tra un legume e un ortaggio, contengono proteine in buone quantità (22%), amidi e zuccheri semplici. Sono una buona fonte di vitamine del gruppo B, di vitamina A, C ed E, oltre a sali minerali come fosforo, potassio e soprattutto ferro. Le taccole sono ricche di fibre sia di tipo solubile, utili per limitare l’assorbimento di grassi e zuccheri semplici, sia di tipo insolubile, per regolare la funzionalità intestinale. Si possono inserire tranquillamente in un regime ipocalorico 🙂
Come si gustano le taccole
Si mangiano intere per beneficiare delle fibre che aiutano la motilità dell’intestino, combattendo colite e stitichezza. Questa loro caratteristica di poterle consumare intere rende le taccole anche un alimento “ remineralizzante ” e più in generale indicate:
- nella dieta di persone anemiche per mancanza di ferro, in caso di stanchezza e nei periodi di convalescenza.
- in caso di sovrappeso e obesità, perché hanno un buon effetto saziante e riducono l’assorbimento di grassi e zuccheri.
- in caso di stitichezza.
- nell’alimentazione delle donne che hanno mestruazioni irregolari, perché favoriscono il riequilibrio del ciclo ormonale grazie ai fitoestrogeni.
Come si cucinano le taccole
Le taccole si adattano a ricette particolarmente semplici, ma affinché mantengano intatte le loro proprietà è bene non cuocerle troppo, essendo ricche di vitamine e sali minerali, in seguito a cottura in acqua bollente alcuni di questi nutrienti subiscono l’inattivazione della temperatura (ad esempio la vitamina C) o la diluizione nel liquido di immersione (tipo il potassio). Accompagnano bene carne o pesce !
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