Avete mai provato a sedervi a tavola e a iniziare con il secondo piatto e successivamente con il primo? Beh, se soffrite di diabete provateci. Secondo una ricerca italiana, presentata all’ultimo congresso della società italiana di diabetologia (Sid), l’inversione delle portate dei pasti principali determinerebbero una riduzione significativa della glicemia post-prandiale e un miglioramento nei valori dell’emoglobina glicata, il parametro più importante per giudicare il controllo metabolico. Secondo i ricercatori il secondo piatto, costituito da proteine e grassi sarebbe in grado di ridurre marcatamente l’entità dell’innalzamento glicemico prodotto dalla successiva ingestione di carboidrati, proprio grazie a un rallentamento dello svuotamento gastrico (indotto dai grassi) e a un potenziamento della secrezione insulinica (indotta dalle proteine). I risultati confermano che assieme ai più classici interventi farmacologici e sullo stile di vita, che restano comunque insostituibili, anche l’inversione degli alimenti è una strategia semplice ed efficace per curare il diabete, soprattutto nelle fasi iniziali della malattia 🙂
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