In commercio vendono kit che promettono diete a partire da un’analisi del DNA, generalmente estratto da un piccolo campione di saliva. Funzionano oppure no? Prima di rispondere a questa domanda, iniziamo a spiegare che la nutrigenomica è la scienza che studia gli effetti dell’interazione tra i nutrienti (contenuti negli alimenti) e il genoma umano, con lo scopo di prevenire le malattie cronico-degenerative correlate all’alimentazione, come obesità, diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari.

Questi kit sono affidabili?

Per il momento, meglio non farsi tentare dalla trappola delle diete basate sul DNA, spesso, sono test imprecisi, che danno solo indicazioni generiche o spingono all’assunzione di integratori, magari commercializzati dalla stessa ditta che propone il kit. Ci sono invece alcuni test, che in casi particolari, possono essere utili, come la ricerca di varianti di un gene correlato ai livelli di una sostanza, l’omocisteina, coinvolta nel rischio cardiovascolare. Persone con alcune varianti di questo gene, devono aumentare il consumo di una vitamina, l’acido folico nella dieta. Un altro test ragionevole è la ricerca di alcune varianti nel gene della lattasi, che possono portare a intolleranze al lattosio.

Conclusioni

Prima di arrivare a diete personalizzate sulla base del DNA, affidabili e con una sicurezza scientifica, ci vogliono ancora molti anni di ricercanel campo della genetica e strumenti avanzati di informatica ed elaborazione statistica.


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