In Giappone c’è una grande attenzione per tutti i cibi salutari, in Italia, forse siamo più concentrati sul gusto: e se la pasta coniugasse perfettamente i due aspetti?
La pasta è sicuramente uno degli alimenti che maggiormente rappresenta gli italiani nel mondo: i carboidrati, purtroppo, sono spesso demonizzati dalle numerosissime diete low-carb che mirano ad eliminarli o comunque a ridurli drasticamente nella dieta di ogni giorno.
Gli shirataki, un alimento tipico della cucina giapponese, si propongono come un’alternativa light all’ amato piatto di pasta.
La pasta è la pasta e rimane comunque un piacere e una fonte di carboidrati molto importante, ma gli shirataki derivati dalla farina di Konjac, un tubero ricchissimo in glucomannano sono un’alternativa da non trascurare.
Le persone più attente alla linea sanno bene che in numerosi integratori alimentari per dimagrire, noverano fra i propri costituenti il glucomannano, una fibra solubile non digeribile che in presenza di acqua si gonfia, riempie lo stomaco e fornisce una bella sensazione di sazietà.
Le più importanti linee guida internazionali per una sana alimentazione consigliano di assumere 25-30 g di fibre al giorno: con l’alimentazione occidentale questa quota si raggiunge molto difficilmente.
Consumare regolarmente shirataki può essere un modo per raggiungere più facilmente questa soglia.
Anche in Italia, infatti, esiste un’azienda che importa direttamente da Tokio la materia prima e la trasforma in shirataki secchi (ovvero spaghetti), in rigataki (ovvero maccheroni), ma anche in risino (ovvero riso): 100 g di questa pasta nipponica apporta solo 10 calorie; condita con sughi semplici e poco elaborati possono diventare l’asso nella manica di chi vuole dimagrire o più semplicemente vuole mantenersi in forma e in salute.
Come spiega la dott.ssa Sara Cordara, nutrizionista e specialista in Scienza dell’Alimentazione (www.nutrizionismi.it): << Sono dell’idea che, pur rimanendo fedele alla dieta mediterranea, non bisogna disdegnare prodotti alimentari appartenenti ad altre culture, soprattutto se offrono numerosi vantaggi come gli shiarataki.
Combattono la stipsi e tengono sotto controllo i livelli ematici di colesterolo, trigliceridi e glucosio.
Offrono un valido aiuto per chi è diabetico perché non contengono carboidrati assimilabili, non c’è traccia neppure di glutine e lattosio così anche i celiaci e gli intolleranti allo zucchero del latte li possono consumare senza problema.
Se inseriti (con l’aiuto di un nutrizionista) 3 o 4 volte alla settimana in un regime alimentare in cui la pasta non viene eliminata, è possibile risparmiare circa 350 calorie al giorno, che, tradotto, significa un risparmio di oltre 5000 calorie in 1 mese, determinando così un netto dimagrimento.
Gli shirataki non contengono grassi e le uniche calorie sono quelle del condimento.
Aiutano a perdere peso senza fare fatica e possono essere un valido supporto per chi pratica sport anaerobico, come il frequentatore abituale della palestra che intende definirsi, e aerobico, come la bici o la corsa, in quest’ultimo caso, personalmente li sto inserendo nella » dieta scarico – carico di carboidrati” di alcuni miei pazienti>>.
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