Alla domanda: “Ma come mai non riesco a dimagrire??? Eppure non mangio chissà che cosa… anzi, mangio poco!!!” rispondo così:

“Beh, bisogna vedere quant’è questo poco…” In realtà nella maggior parte dei casi la persona mangia davvero poco. Una colazione dolce al bar, il pranzo fuori con un’insalatona e a cena un bel pasto completo con pasta e pane, perché la sera “finalmente sono a casa e allora cucino un po’ per me”. Che dire, niente di più sbagliato. Specialmente se il vostro obiettivo è dimagrire. Il nostro corpo, che se ne dica, è una macchina perfetta con i suoi meccanismi ben oliati e le sue contromisure per rimediare ai nostri numerosi errori. Ed è esattamente quello che fa quando mangiamo poco. Il nostro corpo, reagisce quasi istintivamente, come per proteggersi, a quello che giudica come l’inizio di un periodo di carestia, cercando in qualche modo di sopravvivere alla minaccia della mancanza di cibo.
Più o meno lentamente, a seconda della restrizione calorica, il corpo inizia a modificare il suo metabolismo, ovvero il quantitativo di energia necessario a svolgere le attività della vita di tutti i giorni. Immaginate una donna che necessita di circa 1700 Kcal per svolgere tutte le sue attività quotidiane e che per una serie di motivi, inizia a mangiare 1000 Kcal al giorno. Dopo un primo periodo di assestamento e di conseguente perdita di peso il metabolismo continuerà a scendere avvicinandosi sempre di più a quelle 1000 Kcal che vengono introdotte con l’alimentazione ogni giorno. Questo perché il corpo vedendosi arrivare meno carburante di quanto necessiti in realtà, pensa: “Oh, qui mi sa che è meglio che iniziamo a risparmiare perché sennò finisce male”. Il problema maggiore è che il metabolismo rallenta molto in fretta e non altrettanto riesce a tornare ai suoi livelli normali.

dieta-dimagrante

La perdita di peso fin lì ottenuta è causa di una perdita di liquidi, di una distruzione e cannibalizzazione delle masse muscolari e in minuscola parte di una perdita di massa grassa. Questo innesca un circolo vizioso che rallenta ulteriormente i consumi in quanto la masse muscolari sono importanti acceleratori del metabolismo. Per non parlare di quello che un’alimentazione come quella sopra citata, può causare. Dopo una colazione dolce e un pranzo misero, sfido chiunque a non arrivare a casa dopo una giornata di duro e stressante lavoro con una fame tale da divorare l’intero frigorifero… Ed è così che nell’ultimo pasto della giornata (quando in realtà la giornata è finita e molto probabilmente la serata si passerà in relax) si introducono la maggior parte delle calorie giornaliere.
Le calorie appena introdotte non essendo utilizzate a causa della poca attività serale, vengono “messe da parte” dal corpo che ancora si ricorda dei periodi carestia e si porta avanti con il lavoro. Quasi inutile dire che tutto ciò causa aumento del grasso corporeo.

Partendo da una situazione come quella appena descritta (che è molto diffusa), per raggiungere gli obiettivi ricercati affidatevi a un bravo nutrizionista, il cui compito è di:

  1. riportare il metabolismo ai suoi livelli normali attraverso un’alimentazione normocalorica e un adeguato allenamento sportivo
  2. effettuare una corretta educazione alimentare
  3. attuare un’alimentazione ipocalorica per incentivare il dimagrimento

Quindi, prima riportare il metabolismo ai livelli normali e solo successivamente attuare un regime alimentare ipocalorico che prima non avrebbe potuto avere successo. Pertanto è fondamentale che vi sia una programmazione accurata del percorso dietetico e non un’improvvisazione o peggio ancora una dieta “fai da te”.

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