La candida albicans è un fungo saprofita di comune riscontro nel cavo orale, nel tratto gastrointestinale e nella vagina; il termine saprofita sottolinea la sua capacità di trarre beneficio dal corpo umano senza arrecargli danno o apportare benefici. La proliferazione della candida è infatti controllata dal sistema immunitario, dai batteri probiotici che popolano l’intestino e dai lattobacilli della flora vaginale. Quando tali difese vengono minate da fattori come uno stress severo, l’uso di antibiotici e un’igiene vaginale eccessiva, la candida assume connotati patologici, si parla in tal caso di candidosi, una malattia le cui manifestazioni possono interessare la cute, la vagina e la pelle.

Cosa eliminare:

Le regole base di qualsiasi dieta per sconfiggere la candida impongono l’allontanamento di:

zuccheri;

alcolici;

cibi ricchi di lieviti e micotossine.

Per questo, in cima alla “lista nera” troviamo il saccarosio, la frutta (sia quella zuccherina che quella essiccata), buona parte dei cereali, le bevande zuccherate ed alcoliche (in particolare la birra), i cibi affumicati o ricchi di conservanti, le arachidi, l’aceto, il pane (ammesso quello non lievitato) ed i formaggi a pasta dura.

Cosa mangiare:

La dieta per la candida incentiva il consumo di yogurt non zuccherato (in quanto alimento ricco di batteri utili per la salute dell’intestino), di specifiche formulazioni probiotiche e prebiotiche, dell’aglio, della curcuma e di vari cibi fermentati come il miso o il kefir. Consentiti:

pesce;

uova;

carne magra;

olio di oliva;

oli di semi;

riso integrale;

alghe;

verdure (ben lavate).

 

Quanto dura la dieta?

La durata della dieta per la candida dipende dalla salute generale dell’organismo, dalla severità dei sintomi e dalla loro durata; a tal proposito si registrano pareri discordanti, ma le persone che rispondono con successo alla dietoterapia affermano che è necessario seguirla per almeno quattro settimane prima di vedere i primi risultati. Per molti altri si parla di mesi. Le scelte alimentari delle prime settimane sono particolarmente rigorose, tanto che l’apporto glucidico complessivo può scendere al di sotto dei 60 grammi. Naturalmente, bisogna tener conto dei fattori sopraesposti, nonché del sesso, della struttura corporea, dell’attività fisica e del peso iniziale del paziente.

In caso di recidive:

Mano a mano che i sintomi migliorano, la dieta anti candida può divenire meno rigorosa, ma per evitare recidive è bene continuare a moderare il consumo di zuccheri semplici e carboidrati a medio indice glicemico.

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