
Un alimento poco conosciuto, e a causa delle sue proprietà nutrizionali (contiene amido come i cereali e proteine come i legumi), e dei notevoli impieghi alimentari, il grano saraceno viene spesso classificato come un cereale, nonostante non appartenga alla famiglia delle Graminacee. Chiamato anche grano nero, è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Poligonacee.
Proprietà nutrizionali
Ricchissimo di proteine, vitamine del gruppo B e sali come calcio, ferro, rame, magnesio e soprattutto potassio, è dunque adatto per una remineralizzazione dell’organismo.
E’ adatto ai celiaci?
Non contiene glutine, quindi il suo consumo è consigliato anche per chi è affetto da celiachia e perciò intollerante al glutine.
Come cucinarlo
Bisognerebbe cucinarlo al posto del classico riso, miglio, orzo, farro, kamut o assieme alla quinoa o all’ amaranto. Il grano saraceno può essere consumato dai bambini, è ottimo nei casi in cui ci sia una stanchezza psico-fisica (ad esempio durante il periodo esami), in gravidanza, in allattamento, negli anziani e negli sportivi.
Gli impieghi
Efficace nella riduzione del colesterolo ematico, come coadiuvante dei medicinali contro le patologie reumatiche, come alimento con attività galattagoga, quindi sarebbe utilissimo alle mamme in fase di allattamento.
Versatile in cucina
In commercio il grano saraceno si trova sotto forma di farina o in grani. La farina si utilizza mescolata ad altre o da sola per fare biscotti, pane, polenta e per realizzare i famosi pizzoccheri. Ci sono poi i grani, che si cucinano così: per prima cosa lavateli accuratamente sotto l’acqua corrente e scolateli bene. Tostateli poi in una padella per un paio di minuti prima di procedere alla bollitura (20 minuti circa) come si fa per i normali cerali, preparate poi delle gustose polpette ad esempio.
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